Un viaggio dietro le quinte della serie che ha ristabilito gli standard della televisione moderna
Oggi abbiamo il piacere di parlare con il filmmaker James D. Dawson, per discutere della serie televisiva "The Crown". Grazie per essere qui con noi.
Grazie a voi per l'invito. È un piacere parlare di "The Crown", una serie che considero un capolavoro contemporaneo.
"The Crown" è stata acclamata come una delle serie più belle e tecnicamente ben fatte degli ultimi anni. Cosa, secondo te, la rende così speciale?
"The Crown" eccelle sotto molti aspetti, ma credo che ciò che la rende davvero speciale sia la sua capacità di combinare una narrazione avvincente, come quella dell'ideatore Peter Morgan, con una produzione tecnica di altissimo livello da parte di tutti i registi. La cura per i dettagli storici, l'attenzione alla scenografia, ai costumi e alla fotografia, tutto contribuisce a creare un'esperienza visiva e emotiva straordinaria. Qui l'importante non è dare un'essenza a quella che è la storia. Una delle mie scene preferite della prima serie è la rappresentazione della morte di Re Giorgio VI: un turbinio di emozioni tocca lo spettatore durante tutta la sequenza.
Parlando di aspetti tecnici, quali elementi specifici della produzione ti hanno colpito di più?
Uno degli aspetti più impressionanti è la cinematografia di Adriano Goldman. Ogni inquadratura è studiata meticolosamente, sia per catturare l'essenza dei personaggi, sia per riflettere l'epoca storica rappresentata. L'uso della luce, in particolare, è magistrale. Gioca un ruolo fondamentale nel trasmettere l'atmosfera e il tono delle diverse decadi rappresentate nella serie. Anche i movimenti di macchina sono eleganti e precisi, spesso utilizzati per sottolineare l'intimità o la grandiosità delle scene. Per non parlare della colonna sonora che accompagna tutti i 60 episodi: dalle menti dei compositori Hans Zimmer, Rupert Gregson-Williams, Lorne Balf e Martin Phipps, emerge qualcosa di straordinario.
E per quanto riguarda i costumi e la scenografia?
I costumi sono un altro elemento che eleva la serie. La ricostruzione degli abiti d'epoca è incredibilmente accurata, e ogni costume non è solo un vestito, ma un pezzo di storia. Essi contribuiscono a delineare i personaggi e a immergere gli spettatori nel contesto storico. La scenografia, d'altra parte, è sontuosa e dettagliata. I set sono costruiti con una precisione maniacale, ogni dettaglio è pensato per riflettere la realtà dell'epoca, dalle stanze dei palazzi alle strade delle città. Non potendo girare sui veri palazzi, sono riusciti lo stesso a mantenere una fedeltà incredibile.
La serie è nota anche per le sue eccellenti performance attoriali. Come queste si intrecciano con gli aspetti tecnici della produzione?
Le performance attoriali sono eccezionali e sono supportate magnificamente dagli aspetti tecnici. Gli attori non solo interpretano i personaggi storici, ma vengono trasformati in essi grazie a trucco, parrucco e costumi. Basti pensare a John Lithgow che interpreta Winston Churchill o Imelda Staunton che ritrae Elisabetta II da anziana. Inoltre, la regia e la cinematografia lavorano in sinergia per enfatizzare le loro performance. Le scelte di inquadratura, come i primi piani nei momenti di grande intensità emotiva, permettono agli spettatori di percepire ogni sfumatura delle loro interpretazioni.
In termini di narrazione, cosa rende "The Crown" così avvincente?
La narrazione di "The Crown" è costruita con grande maestria. Ogni episodio è scritto con attenzione ai dettagli storici e drammatici. La serie riesce a intrecciare le vicende personali della famiglia reale con eventi storici di grande portata, offrendo una prospettiva umana e intima su personaggi spesso percepiti come distanti. Questo equilibrio tra storia e dramma personale mantiene, secondo me, gli spettatori coinvolti e emotivamente connessi.
Ultima domanda: cosa ti aspetti dal futuro di "The Crown"?
Mi aspetto che "The Crown" continui a mantenere i suoi altissimi standard di produzione e narrazione. Mi riferisco soprattutto ad una possibile serie che parta dalla morte della Regina Vittoria sino all'incoronazione di Re Giorgio VI. Ogni nuova stagione è una nuova opportunità per esplorare ulteriori sfaccettature della storia e della famiglia reale britannica. Sono certo che la serie continuerà a sorprendere e a emozionare gli spettatori, mantenendo il suo status di una delle migliori produzioni televisive degli ultimi anni.
Grazie mille per aver condiviso con noi il tuo punto di vista.
Grazie a voi. È stato un piacere.
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L'intervista è a cura dell'ufficio stampa e Dawson Films.
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