È disponibile oggi il nuovo video musicale di Marco Iantosca ft. Hot Ice

«Il racconto attraverso le immagini del viaggio di un musicista indipendente e della sua musica. Dal Venezuela all'Italia passando da una guerra civile di cui in Europa non si parla a Venezia e le sue bellezze. Contrasti che evidenziano la diversità di due Mondi uniti, però, dalla musica e da storie di sincera amicizia che hanno permesso la realizzazione di questo brano e del disco di cui farà parte.»
- Marco Iantosca, cantautore
Ci sono voluti oltre 3 anni per portare alla luce il nuovo brano del cantautore campano Marco Iantosca, 37 anni, dal titolo Non. La produzione ha viaggiato tra Venezuela, nel VP Studio de Grabación, degli amici Victor Paredes e Rolando Núñez e si è spostata successivamente a Venezia per le riprese del video, svoltesi lo scorso settembre 2019. Il brano è accompagnato da parti rap, cantante da Giacomo Visintin, in arte Hot Ice, rapper che recentemente ha presentato Cool, video musicale diretto dal regista James D. Dawson.

«Per me la produzione di Non, così come tutti gli altri brani del disco di cui farà parte, rappresenta una delle esperienze più importanti e significative...» - introduce Marco Iantosca - «...perché, pur essendo indipendente, mi ha permesso di volare fino in Venezuela e condividere il progetto con degli straordinari musicisti, divenuti ora degli stretti amici, poi di ritornare in Italia in alcune sessioni, chiudendo il progetto al Sound Design, dove registro da oltre un decennio i miei brani.» - racconta.
Il brano vede la collaborazione artisti come Mario Barbati, i cantautori
Francesco Renna (chitarra acustica) e Simone Vignola (basso), il batterista Pasquale “Kandyman” Tomasetta, Marco Ruggiero in cabina di regia e alle tastiere e Antonio Daniele alla chitarra elettrica.
«Quando Marco mi ha telefonato, senza esitare ho accettato. Il brano, come udirete, è oltre l'ordinario. Come si vi fossero echi dal Venezuela...» - commenta Dawson.

«Da sottolineare la bravura di James, che ha saputo non solo dirigerci, ma anche
coordinarci in modo eccellente.» - chiosa Iantosca.
«Al di là della retorica» - conclude Iantosca - «ho sempre considerato la musica come un viaggio attraverso il tempo, lo spazio e le emozioni, come una forma di cura.»