Per avere una Verona deserta, il videoclip è stato girato qualche ora prima dell'alba
Dalla celebre aria d’opera del compositore lucchese Giacomo Puccini all’inno in versione disco-dance dei compositori veronesi Alessandro Fusaro e Marcello Rossi Corradini. Gli autori dell’opera pop «Turandot Dancing Queen» presentano il loro originalissimo «Nessun dorma!», brano interpretato dal cantante Andrea Manganotto (artista professionista con affermata carriera nel musical e nel teatro nazionale), che oltre a rappresentare uno dei punti chiave dello stesso spettacolo in scena il 25 e 26 settembre al palazzo della Gran Guardia - già sold out per entrambe le repliche -, è diventato un videoclip firmato dal talentuoso regista James D. Dawson, girato appositamente tra una notte e un’alba scaligere tra gli scenografici monumenti di Verona.
Il video, con protagonisti Manganotto e Camilla Fascina (la Turandot dell’opera pop), si propone dunque sia come una sorta di preludio all’imminente evento performativo - i cui dettagli saranno rivelati alla stampa nei prossimi giorni -, sia come occasione di valorizzazione della nostra città anche fuori dalle mura scaligere. L’intensa vocalità dell’interprete si sparge infatti tra il monumento simbolo dell’opera lirica (l’Arena), il municipio e la stessa location della pièce musicale, come una brezza d’estate – fresca quanto energica - che ci invita a rileggere “partiture” antiche (quelle del drammaturgo Carlo Gozzi e di Puccini) sotto la lente di una “favola moderna”, con evidenti rimandi alla società attuale.
«Rispetto alla Turandot gozziana e pucciniana siamo certamente fuori dal contesto leggendario che i due grandi autori ci hanno lasciato», spiegano Fusaro e Corradini Rossi, «ma non mancano i momenti in cui si avverte un’atmosfera fiabesca trasportata ai giorni nostri». A partire appunto da quel “Nessun dorma!”, che in entrambe le opere assurge al duplice ruolo di attesa della sfida e di consacrazione dell’eroe: nella versione tradizionale il principe ignoto, nell’opera pop made in Verona un giovane partecipante a un concorso canoro, con in tasca tanti sogni d’artista…
Vincerà? «Per ora si sappia solo che è venuto su a pane e musica, e per portare a casa la vittoria affronterà ogni più ardua sfida». Tanti i messaggi di stimolo alle giovani generazioni, comunicati attraverso il loro stesso linguaggio, nelle sonorità elettroniche di un potente “Vincerò”, rivolto alla principessa della vicenda, con un vero e proprio inno (alla vita, alla musica….) «pensato in modo da poter essere cantato e ballato anche autonomamente rispetto al contesto dell’opera (ad esempio in discoteca), pur mantenendo con essa una forte coesione. Proprio come accaduto alla celebre aria pucciniana». E non sarà un caso che il progetto sia frutto dell’incontro di due musicisti con background formativi molto diversi, i quali, nell’immortale Turandot, hanno trovato l’ideale trait-d'union fra tradizione e innovazione.
Francesca Saglimbeni, https://www.larena.it/
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